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412 | luigi capuana |
tutti volevano concorrere a preparare feste non mai viste pei prossimi sponsali.
Pane e Cacio erano diventati due bei giovinotti e facevano sfoggio di abiti sfarzosi. Avevano portato alle Principesse magnifici doni, e regali alla Regina e alla Reginotta. Alloggiati nel palazzo reale, pranzi, divertimenti, cene sontuose; ma di nozze neppure una parola.
Avevano notato che la Reginotta non interveniva nei divertimenti, nei pranzi, nelle cene.
Pane, in disparte, aveva interrogato la sua Principessa bionda.
— Perchè?
— Perchè è sciocca e vanitosa. —
Cacio aveva fatto la stessa interrogazione alla sua Principessa bruna:
— Perchè?
— Perchè è sciocca e vanitosa.
Intanto pranzi, divertimenti, cene, ma di nozze neppure una parola.
E Pane e Cacio, una mattina, dissero al Re:
— Maestà, parola di Re non va indietro.