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pane e cacio | 403 |
arrivati. Se non fossero così ragazzi, li avrei fatti ammazzare.
— Che male possono essi fare quei due poverini?
— Non lo sappiamo. I nomi però sono quelli. E non ragioniamone più, pel nostro bene, Regina. —
Di li a non molto, cominciarono i guai.
Una delle Principessine cadde malata di sfinimento. Dimagriva, impallidiva ogni giorno più, stava muta, con gli occhi chiusi e ogni tanto sospirava.
— Perchè sospirate, figliuola mia?
— Maestà, voglio Pane.
La Regina ordinò subito che le recassero del pane fresco, manipolato a posta per lei. La Principessina non si degnava neppure di guardarlo.
Ed ecco l’altra Principessina che cade malata anche lei. Dimagrava, impallidiva ogni giorno di più, stava muta, con gli occhi chiusi e ogni tanto sospirava.
— Perchè sospirate, figliuola mia?
— Maestà, voglio Cacio.
La Regina ordinava subito che le re-