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la figlia del giardiniere 31

— Non l’ha ancora aperto. Come sente la mia risposta: «Cerco i più begli occhi del mondo» si mette a piangere.

— Picchiate domani all’alba. Vi aprirà.

— E il fiore?

— Sta per spuntare. Spuntare, crescere e sbocciare sarà quasi un solo momento: ma bisogna che non abbia altri fiori attorno. Coglieteli e portateli nella mia carrozza. Intanto appena il giardiniere e la cèchina saranno andati a letto, spargete davanti a l’uscio questa polvere per stornare la malìa della Strega. Essa viene ogni notte, a mezzanotte, e picchia. Se la ragazza le aprisse, rimarrebbe cèca per tutta la vita. Ed ora addio. Non mi rivedrete più. Siate felice, Reuccio! Chi bene fa, bene riceve; tenetelo a mente. —

Il giardiniere non credeva ai suoi occhi e ai suoi orecchi!

La vecchia signora doveva essere una Fata! E quello era il Reuccio che non si sapeva dove fosse!

Si allontanò in punta di piedi, trattenendo il respiro, col cuore che, dalla gioia, pareva volesse scoppiargli nel petto. E