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Intanto più egli guardava il giovane e più gli pareva di non ingannarsi; la rassomiglianza era perfetta. Quale mistero c’era sotto? Pel bene della sua figliola, rifletté di non esitare ancora — se parlo forse guasto! — e appunto stava per rivolgere al giovane una domanda, quando, trin! trin! trin! ecco la carrozza tirata da quattro cavalli con le sonagliere, e la vecchia signora dell’altra volta, riccamente vestita.
— Giardiniere, avete fiori?
— Quanti ne volete, padrona mia.
— Coglieteli tutti e riempitemene la carrozza.
— Tutti no, padrona mia. I più freschi e i più belli devo serbarli per la mia figliola.
E maliziosamente aggiunse:
— Là c’è il garzone. Dia i suoi ordini a lui. In questo momento ho da fare.
Voleva vedere quel che sarebbe accaduto tra il garzone e lei. Girando dietro la siepe, gli sarebbe stato facile anche ascoltare. Così fece. E quel che vide e udì lo colmò di stupore.
— Non ha ancora aperto l’uscio?