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388 | luigi capuana |
scampo. Solamente nascose il viso con le braccia e rimase in piedi, avvolta dalle fiamme scoppiettanti.
— Ah, Reucciol Che cosa avete fatto, Reuccio!
— Era Carbonella, Maestà; bisognava bruciarla! —
Le fiamme diminuirono, lingueggiarono un po’, poi si estinsero. E dopo un po’, si vedeva fitta in mezzo alla saia una forma umana, coperta di cenere, che sembrava una statua.
— Ah, Reuccio! Che cosa avete fatto!
— Era Carbonella, ora è cenere! Tanto meglio, Maestà. —
Ma ecco: la statua viene presa da lieve tremito che si accresce, si accresce, e fa cascar giù la cenere da ogni parte: ed ecco apparire una bellissima figura di donna, bianca, rosea, con capigliatura d’oro, ma che conserva infatti nel viso i lineamenti di Carbonella. Abbassate lentamente le braccia, apre gli occhi, quasi si destasse da un profondissimo sonno, sorride e tende le mani al Reuccio.