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vano sùbito le cose appena macchiate di giallo!

Tutt’a un tratto, grande scompiglio. Il Reuccio cominciò ad agitar le braccia, a stralunar gli occhi:

— Largo! Largo! Scostatevi! —

E ributtava indietro Re, Regina, persone di Corte.

— Largo! Largo! Scostatevi! E tu, Carbonella, non ti muovere di lì! Fermi tutti; attendete! —

Si era fatto un gran cerchio attorno a Carbonella, che rimaneva ritta nel mezzo, con gli occhi sbalorditi e con un doloroso sorriso su le labbra.

Nessuno osava di muoversi, aspettando che il Reuccio, uscito precipitosarnente dalla sala, ritornasse.

E fu un urlo di tutti vedendolo ricomparire con una face accesa in mano, correre addosso a Carbonella e appiccarle foco alla veste.

Quasi fosse stata di vera carbonella, la poverina diè una vampata da capo a piedi, senza un grido, senza un atto di