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carbonella 383

La Corte pareva in lutto per questa fissazione del Reuccio.

— Maestà, ho pensato questo — disse il Ministro. — Facciamo fare a Carbonella quella impronta sotto gli occhi del Reuccio. Così non potrà più credere che ci beffiamo di lui. E Carbonella è così nera, così sciatta ed ha le mani così bruciacchiate, che il Reuccio certamente avrà disdegno a sposarla. —

Quel suggerimento del Ministro parve molto savio a Sua Maestà. Come non era venuto in mente alla Regina nè a lui?

Prepararono un catino con acqua, vi immersero un panno di tela finissima, e Carbonella venne condotta davanti al Re, alla Regina, al Reuccio, e a tutte le persone di Corte.

Carbonella, hai riflettuto? Vuoi disfare la malia?

— Ma che malia, Maestà! La trista malia è la disgrazia che mi perseguita!

— Sarai bruciata viva oggi stesso. Intanto leva questo panno dal catino e strizzalo bene. —