Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
380 | luigi capuana |
ciacchiate. Ora invece macchio in giallo scuro tutto quel che tocco; è un’altra grave disgrazia! —
Il Reuccio le guardava con repugnanza, poco convinto che le impressioni lasciate nei panni provenissero proprio da esse.
— Lasciatemi vedere! Lasciatemi vedere! —
Carbonella, ridendo, tendeva le mani, voltandole e rivoltandole, perchè il Reuccio potesse osservarle meglio.
— No, no, no!... Non sono queste! Vi fate beffa di me! —
Il Reuccio, singhiozzando e piangendo, uscì dalla sala.
— Scellerata! Scellerata! Che malia hai tu fatta al Reuccio?
— Ti faremo bruciar viva, se non disfai la malia! —
Carbonella, alle parole della Regina e alla minaccia del Re, cominciò a tremare come una foglia, e non sapeva che cosa rispondere.
— Ti do tempo tre giorni! E intanto vai in carcere anche tu. —
Il Reuccio smaniava più che mal: