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ciacchiate. Ora invece macchio in giallo scuro tutto quel che tocco; è un’altra grave disgrazia! —

Il Reuccio le guardava con repugnanza, poco convinto che le impressioni lasciate nei panni provenissero proprio da esse.

— Lasciatemi vedere! Lasciatemi vedere! —

Carbonella, ridendo, tendeva le mani, voltandole e rivoltandole, perchè il Reuccio potesse osservarle meglio.

— No, no, no!... Non sono queste! Vi fate beffa di me! —

Il Reuccio, singhiozzando e piangendo, uscì dalla sala.

— Scellerata! Scellerata! Che malia hai tu fatta al Reuccio?

— Ti faremo bruciar viva, se non disfai la malia! —

Carbonella, alle parole della Regina e alla minaccia del Re, cominciò a tremare come una foglia, e non sapeva che cosa rispondere.

— Ti do tempo tre giorni! E intanto vai in carcere anche tu. —

Il Reuccio smaniava più che mal: