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carbonella 377

E così Carbonella ricomparve di nuovo in presenza del Re.

Era più nera, più sciatta che mai, carbonella addirittura; ma, vispa e tranquilla, perchè sapeva di non aver fatto, questa volta, niente di male.

La tremarella l’avevano addosso i suoi padroni trascinati fino al palazzo regale, legati alle code dei cavalli.

— Perchè non volevate lasciar venire la ragazza?

— Perdono, Maestà; avevamo un patto con lei: mangiare, bere e vestire, e doveva servirci per dieci anni.

— Come mai questo patto?

— Per carità di lei, Maestà.

— Infatti è così ben nutrita, è così ben vestita, che sembra una stracciona morta di fame! E che servigi doveva fare?

— Quasi niente, Maestà. Lavava i panni, ripuliva... —

Erano impacciati; non dicevano la verità; quel che la ragazza toccava, bagnato, sembrava macchiato di giallo scuro; asciutto, luccicava come coperto