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372 | luigi capuana |
— Se incontri la Fortuna, non guardarla neppure in viso! Altro che guardarla in viso, se l’avesse incontrata! Le si sarebbe afferrata alla gonna e non l’avrebbe lasciata, se non ne avesse ricevuto i più ricchi doni!
E per ciò, imbattendosi in qualche donna, vecchia o giovane, la fermava:
— Siete voi la Fortuna? —
Tutte la guardavano stupite della domanda, e non rispondevano nemmeno: tiravano via, crollando il capo; la credevano una scema.
Giunse in riva a un fiume. Su l’erba erano sciorinati al sole tanti panni di bucato, e non c’era nessuno che li guardasse. Carbonella pensò di lavarsi le mani con l’acqua corrente, e più le stropicciava e più l’acqua s’intorbidava col colore gialliccio scuro del letame; se non che, col sole, quel colore luccicava come l’oro.
Visto che a guardia dei panni non c’era nessuno, ne prese uno, il primo che le capitò davanti, e si asciugò le mani. Pur troppo, vi restavano tante impronte