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carbonella | 371 |
vare un lieve calore che andò di mano in mano aumentando.
— Ahi! Ahi!
— Non è niente, Carbonella; sopporta ancora. Pazienza!
Le pareva di aver le mani tra la brace; si contorceva, ma l’idea di guarire di quel difetto le dava forza e coraggio.
— Ahi! Ahi! —
Le ritrasse. Sembravano carbonizzate: erano più nere di prima, ma non le frizzavano più.
Toccò un panno... e vi lasciò una macchia non nera, ma gialliccia scura, del colore del letame. Valeva la pena di essersi lasciate bruciare le mani a quel modo! O nero, o gialliccio, quelle sue mani disgraziate macchiavano sempre!
— Perchè mi avete ingannata?
— Non ti ho ingannata, vedrai! —
Carbonella finse di crederle. Chi sa? Quella brutta vecchia poteva farle qualche peggior male! La ringraziò e andò via; avanti, avanti, per la campagna, alla ventura, poverina!
Pensava che colei le aveva detto: