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368 luigi capuana

La cameretta era affumicata, con pochi e rozzi arnesi, e v’era per letto un giaciglio di strame dove poteva sdraiarsi una sola persona.

Carbonella aveva su la punta della lingua la domanda:

— Siete voi la Fortuna? — Ma vedendo tutta quella miseria, si trattenne.

Quale non fu però il suo sbalordimento, quando la vecchia, preso il lume in mano, le disse:

— Ed ora, figliola mia, andiamo a dormire. —

Spinse un usciolino della parete in fondo, così affumicato anche quello, che Carbonella non se n’era avveduta... e la povera ragazza, dallo stupore della sorpresa, sentì mancarsi il respiro.

Una fila di stanze, una più bella dell’altra, illuminate da una dolce luce azzurrognola, che non si capiva d’onde venisse; stucchi, fregi dorati, tappeti morbidissimi per terra, specchi alle pareti; e vasi con belle piante, e vasi con bellissimi fiori. La vecchia andava avanti, curva, coi bianchi capelli arruffati, che, a quella