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la figlia del giardiniere | 27 |
egli sposare glielo dirò in un orecchio, se Vostra Maestà me lo permette — e glielo disse in un orecchio col consenso del Re — sin da quel momento le trattative furono rotte, e il Reuccio divenne così malinconico, che non si riconosceva più. Tutt’a un tratto è sparito, e non si sa dove sia. —
C’era tanta confusione, che il giardiniere potè entrare nel giardino reale senza che le guardie glielo impedissero.
— Dite, compare: avete mandato via un giovane garzone?
— Non ho mandato via nessuno — rispose il giardiniere del Re.
— È venuto uno ad allogarsi da me, sono giardiniere anch’io e vuol darmi a intendere che prima stava a garzone da voi e che l’avete licenziato perchè così piacque al Reuccio.
— Non gli date retta! Sarà un poco di bono.
— Quanti bei fiori avete qui!
— Voglio regalarvene un mazzo. Vi darò anche dei semi, se li gradite.
— Grazie! —