Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
356 | luigi capuana |
Le guardie lo presero per ubriaco o per pazzo, e volevano arrestarlo.
Quel che accadde nella Corte tra Re, Regina, Reuccio e Reginotta, immaginatelo voi.
Il Reuccio raccontò del gran pericolo corso, e la morte dei due draghi.
— E i due rimasti qui? —
Nessuno aveva voluto cimentarsi a governarli, ed erano morti di fame nella stalla. Si sentiva il puzzo delle loro carogne.
Da allora in poi il Reuccio non tentò più di addomesticare animali feroci, convinto che presto o tardi l’istinto riappare.
E poi — gli disse un giorno il padre — quando io non ci sarò più, avrai ben altro animale feroce da ammansire! —
E indicava la folla che sotto il palazzo reale gridava a squarciagola, battendo le mani:
— Viva il Reuccio! Viva la Reginotta! —
Fiaba detta, fiaba scritta,
Ora va storta, ora va diritta.