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348 | luigi capuana |
— Li ho visti dipinti e non mi hanno fatto paura. —
Il Re era stupito di tanto coraggio; pure insisteva:
— Se vi figurate, Principessa, di non trovare altro marito...
— O il Reuccio dei draghi, o più nessuno, Maestà.
— Che il Cielo vi aiuti, figliola mia! —
Disse così; ma in fondo al cuore aveva un triste presentimento.
Il giorno dell’arrivo del Reuccio poche persone si avventurarono nelle vie. La gente se ne stava rimpiattata in casa, dietro le imposte e dietro gli usci aperti a fessolino per poter assistere allo spettacolo senza incorrere in qualche disastro.
Appena però s’intesero da lontano i sibili acuti dei draghi e si avvicinò il rumore delle loro ali da pipistrello larghe come vele, nessuno potè frenarsi di affacciare la testa e poi di protendersi dal davanzali; la curiosità aveva potuto più della paura.
I draghi arrivavano maestosamente, con lento volo. Il Reuccio che cavalcava