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Il Reuccio aveva fatto costruire un’apposita stalla pei draghi, e passava lunghe ore con essi, che intendevano già ogni inflessione della parola di lui, e lo obbedivano mirabilmente. E quando egli, molto contento della risposta della Principessa, quasi sicuro o, almeno, desiderando di esser compreso, andò nella stalla ad annunziare: — Uno di voi avrà l’onore di portare sul dorso la Reginotta — parve che essi avessero inteso davvero, e proruppero in sibili acuti, girando le teste, vibrando le lingue, agitando le code.

La Corte era in gran tramenìo pei preparativi delle nozze.

Il vecchio Re e la Regina, che aveva pochi anni meno di lui, sembravano ringiovaniti.

Il Reuccio ordinava nuove magnifiche bardature, con stoffe tramate d’oro, con galloni di oro e borchie di diamanti. Di oro era pure il freno delle briglie, e queste tutte trapunte di vere pietre preziose.

Il giorno che li provò addosso ai draghi, essi parvero orgogliosi di vedersi ornati a quel modo, e sibilavano, e rizzavano