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il nido dei draghi 343

spiegò le ali e si elevò altissimo, obbediente al richiamo della briglia, come il più docile dei cavalli.

Anche il Re e la Regina lo guardavano atterriti da un balcone del palazzo reale, e dovettero fare uno sforzo per non ritirarsi, quando il Reuccio fece abbassare il volo del drago e lo diresse proprio verso di loro e fermossi a discorrere mentre il drago si librava su le ali e si teneva quasi fermo per aria, inarcando il collo rugoso, proprio come il più superbo cavallo delle stalle reali.

E fatta la prima prova con uno, la ripeteva nei giorni appresso con gli altri tre.

Ora la gente gridava, sì, da ogni parte: — Il drago! Il drago! — ma era rassicurata, e godeva di vederlo aliare da un punto all’altro, col Reuccio a cavallo, che lo guidava a suo talento, e saliva e scendeva e risaliva fino a perdersi tra le nuvole a grande altezza.

I brontoloni però non si davano ancora per vinti:

— Lo abbiamo detto: i figli dei vecchi non riescono gran cosa! Vedrete, con