Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/341

— Che vorreste farne, Reuccio?

— Niente: lo alleverei.

E un altro giorno:

— Maestà, dovreste regalarmi una tigrettina. — Che vorreste farne, Reuccio?

— Niente: l’alleverei.

Il Re rideva, e per non dargli un dispiacere, soggiungeva:

— Più tardi! Più tardi!... Quando non sarete più un ragazzo.

E siccome le parole del Reuccio venivano riferite dai cortigiani per vantare la fierezza d’animo del figlio del Re, tra il popolo c’era chi brontolava:

— Lo abbiamo detto: i figli dei vecchi non riescono gran cosa! Ecco: già dimostra gusti feroci, se vuole tigri e leoni invece di cani e cavalli!

A vent’anni il Reuccio era diventato appassionatissimo della caccia.

Non c’era scoscesa e boscosa montagna del regno dov’egli non andasse ad arrampicarsi assieme coi pochi compagni destinatigli dal Re. E non tirava mai agli uccelli ordinari, alle timide bestie