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302 | luigi capuana |
Era una pianta di popone, e produceva un solo frutto. La donna lo covava con gli occhi, non osava di toccarlo con un dito. Acqua la sera, zappa il mattino.
— Non ti sembra, marito mio, che prenda, di giorno in giorno, la forma di un bambino?
— Arancino o moscadello,
Quando è tempo di poponi
Non scordarti del coltello!
— Moscadello od arancino,
Attendiamo che si spacchi,
O Primpella o Primpellino. —
Il marito diceva così per ammonire la moglie, e la moglie rispondeva così per rassicurare il marito. Ed ora, invece di due, quattro occhi covavano il bel popone ovato, con la buccia aspra, solcata, maturante nel terreno grasso, tra le foglie diradate a posta perchè il sole lo investisse da ogni parte.
— Sarà tempo, marito mio?
— Non è tempo, moglina mia. Attendiamo che si spacchi.
— Sì, attendiamo che si spacchi. —