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le nozze di primpellino | 301 |
Primpellino mio! O l’una o l’altro, ti ho ucciso con le mie mani!
Accorse il marito.
— Non è niente, moglietta mia. Abbiamo altri due semi. Pazienza. Attenderemo ancora un anno.
La donna pianse la intera giornata; e il marito, verso sera, scavata una buca in fondo al prato, vi seppellì la zucca con entro la creaturina bianca bianca, piccina piccina.
— Primpella?... O Primpellino?...
— Moglietta mia, non ci ho guardato. — E quando tornò l’estate, seminarono un altro di quei semi. Acqua la sera, zappa il mattino; a questo badava la donna. E dopo una settimana, spuntarono due foglioline; poi altre due.
— Che pianta sarà, marito mio?
— Non si capisce; ma, se dovessi dire, mi sembra un popone.
— Qualunque sia, la terra lo nutrisca e il sole lo maturi! È la nostra fortuna, marito mio!
— Purchè non ci entri di mezzo la fretta... tu m’intendi, moglie! —