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mensa folla di popolo stava attorno ad ammirare quello spettacolo inatteso.

Figuriamoci la rabbia del Re, della Regina e della Reginotta, quando videro salire in carrozza gli sposi ancora modestamente vestiti, che si voltarono a guardare in su, prima di partire. Lei salutava e il giovine intonava con voce squillante:

— Lupin dolci, lupini, lupinaio! —

I cavalli presero il galoppo, e in pochi minuti le carrozze degli sposi e del seguito erano fuori di vista.

La Regina e la Reginotta svennero, cadendo in convulsioni, e il Re pareva diventato una statua di sale. Avevano capito, ma troppo tardi; quel giovane lupinaio era il Reuccio che non aveva voluto sposare la Reginotta.

Gli sposi furono accolti con grandi feste. All’ultimo pensarono di vedere che cosa si trovava nell’involto ricevuto in dono dalla famiglia reale.

— Ah! Le bisacce di mio padre!

— Quali bisacce?

— Quelle con cui egli andava attorno a vendere i lupini. Avevano una gran