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con una bella stoffa di seta, e Re, Regina e Reginotta ridevano, ridevano, pensando alla sorpresa degli sposi che certamente immaginavano di trovarvi chi sa che dono reale!

La mattina dell’ottavo giorno, ecco il giovane lupinaio. Per non perder tempo, si tirava dietro l’asino con le bisacce piene di lupini, e gridava allegramente:

— Lupin dolci, lupini, lupinaio!

E prima che arrivasse al palazzo reale aveva già venduto fin l’ultimo lupino.

Si sposarono e uscirono dal palazzo reale. Lo sposo portava sotto il braccio l’involto col dono del Re.

Re, Regina e Reginotta ridevano, ridevano della burla.

Ma che è, che non è, si sente nella piazza un forte rumore. Re, Regina e Reginotta si affacciano a un balcone per vedere che cosa accadeva e rimangono allibiti, quasi senza respiro.

La piazza era ingombra di carrozze dorate, tirate tutte da quattro cavalli bardati con gran magnificenza; cocchieri in ricche livree sedevano in serpe, e un’immensa