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— Sarà stato qualcuno che voleva dei fiori; tornerà.
— No, babbo!
Attendo, attendo, nella buia notte,
Ed apro l’uscio se qualcuno batte.
Dopo la mala vien la buona sorte...
— Era venuta, babbo! Forse non tornerà più!
E la poverina si struggeva in lacrime. Il giardiniere non sapeva come consolarla.
— Zitta — le disse. — Ti dò un bel mazzo di fiori. Li colgo freschi freschi apposta per te.
La cèchina, avuto in mano il mazzo, cominciò a tastarlo, a brancicarlo tutto, e poi a strapparlo fiore per fiore. Compiuto lo scempio, lo buttò via.
— Perché hai fatto questo, figliola?
— Perché quel fiore non c’è.
— Quale?
— Quello che rende la vista.
Il giardiniere si mise a riflettere:
— Se lei ne parla, vuol dire che questo fiore esiste davvero!