Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
238 | luigi capuana |
— Le monetine d’oro. Anche questa volta le hanno trovate tra i lupini! Ed io niente! —
E faceva saltar per aria, stizzosamente, i lupini che aveva davanti.
— Domani ti accompagno io. Voglio vederci chiaro. Porteremo due misurini, così faremo più presto. —
Uscirono per le vie molto di buon’ora.
— Lupin dolci, lupini, lupinaio! —
Gran folla, gran ressa!
Ma non appena la donna si accorse che la gente, avuto il misurino di lupini, frugava con l’indice, prendeva qualcosa che vi trovava mescolata, e li buttava via senza metterne in bocca neppur uno, si convinse che era vero delle monetine, e interruppe la vendita.
— Marito mio, torniamo a casa: mi sento male. —
Pretesto per non dare agli estranei tante belle monetine che potevano formare un tesoretto.
A casa, chiuse l’uscio, per cautela, rovesciò per terra le due bisacce di lupini e si buttò ginocchioni assieme col marito.