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e tornò subito a casa, senza gridare per via: — Lupin dolci, lupini, lupinaio!

— Moglie mia! Figlia mia; siamo ricchi!

Non poté dir altro. Rovesciò per terra le due bisacce di lupini e si buttò ginocchioni per frugare. Li sparpagliava di qua, di là, li rimescolava, li osservava quasi a uno a uno... La moglie e la figlia lo credettero impazzito.

— Ma che cosa cerchi?

— Le monetine d’oro!

— Quali monetine?

— Quelle che, senza saperlo, ho dato alla gente con ogni misurino di lupini! Per questo si affollavano a comprare!

— Va bene — disse la moglie. — Ora che sei sicuro che non ce n’è, rimetti i lupini nelle bisacce e va’ a venderli! Le vere monetine d’oro saranno i soldi che riporterai.

— Ma quella povera donna dunque? L’ho vista io una monetina grossa quanto un lupino!...

— Si è burlata di te!