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228 | luigi capuana |
— È vero? con mezzo soldo uno staio?
Non rispondeva e tirava via:
— Lupin dolci, lupini, lupinaio!
Il guaio era quando tornava a casa con le bisacce appena dimezzate. La moglie, linguacciuta, lo assaliva:
— Vedete? Non siete più bono a vendere due bisacce di lupini!... Di che cosa dobbiamo campare? Di vento? —
La figlia stava zitta, e faceva segno con gli occhi al padre di aver pazienza.
Da qualche tempo in qua, i ragazzacci, non contenti di fargli il verso, avevano trovato un barbaro mezzo di danneggiarlo, quasi fosse colpa del lupinaio se essi non possedevano un soldo per comprarsi i lupini.
Si riempivano le tasche di sassolini di fiume e si presentavano in quattro, in sei, attorno all’asino, accompagnando uno di loro che chiedeva, mostrando il soldo:
— Un soldo di lupini! —
E mentre il lupinaio era occupato a versare nella tasca del ragazzo il misu-