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C

era una volta un pover’uomo, con moglie e una figlia, che

campava sè e la famiglia vendendo i lupini.

Ogni mattina caricava sull’asino le bisacce di tela grossolana ripiene di lupini, e andava attorno, gridando con speciale cantilena:

— Lupin dolci, lupini, lupinaio!

I ragazzacci che non avevano un soldo per comprarseli, gli facevano il verso.

Uno gridava: — Lupin dolci, lupini, lupinaioI E gli altri rispondevano in coro: — Con mezzo soldo n’avete uno staio!

Il lupinaio un po’ rideva, un po’ si arrabbiava, specialmente nelle giornate in cui i compratori erano stati pochi, e qualche comare gli domandava per chiasso: