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radichetta 209

— Ricordati! Ricordati!

E la poveretta intendeva dire: ricordati delle due gobbe! Radichetta si mise, come suol dirsi, la via tra le gambe, e non si fermò fino a che non fu notte. Aveva camminato alla ventura; era stanco, e per riposarsi e dormire si sdraiava su l’erba di un prato.

Appena appisolato, si senti scuotere e chiamare.

— Ehi! Ragazzino!

Al lume di luna scòrse sei brutti ceffi, armati fino al denti. — Chi siete? Che cosa volete?

— Siamo la Provvidenza. Togliamo a chi ha troppo e diamo a chi non ha niente. Vieni con noi. —

Radichetta esitava, pure si era alzato in piedi.

— Quant’anni hai? — gli domandò uno di quei brutti ceffi.

— Venticinque. —

Ed era vero.

— Ah! Dunque tu sei l’omino di tre spanne, di cui abbiamo inteso parlare.