Pagina:Capuana - Chi vuol fiabe, chi vuole?.djvu/211


radichetta 201


tiràtili fuori, li aveva deposti sul tetto, sollevandoli come fuscelli; ed era sparito nel buio.

Radichetta, compiuta la bella impresa, tornato zitto zitto a casa, non era potuto rientrare, ed era stato costretto a passare mezz’ora davanti all’uscio, aspettando di sgonfiarsi.

Fin sua madre, che lo attendeva alla finestra, aveva avuto paura di quel gigante che sorpassava con la testa la più alta casa del vicinato.

— Che cosa hai fatto, figliolo mio?

— Lasciami sgonfiare; ti racconterò ogni cosa dopo. —

Passata mezz’ora, Radichetta era ridiventato un omino alto tre spanne.

— Ti hanno riconosciuto, figlio mio?

— Non mi ha riconosciuto nessuno; e non voglio che si sappia che ho questa virtù. Se non ero io, quella famiglia era scannata e derubata.

— Sei contento di aver compiuto un’opera buona?

— Contentissimo, mamma! —