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198 | luigi capuana |
— E poi? — la interrompeva Radichetta.
— E poi le Fate si accorsero della mia presenza e mi avrebbero buttato addosso un’imprecazione tremenda:
Chi ci vede e chi ci sente
Sorda e cèca immantinente!
Chi ci sente e chi ci vede
Cionca a un braccio e zoppa a un piede!
Ma io gridai: Fate belle, sono una povera madre! Sparirono, e fui salva.
— E poi? —
La madre si affrettò a raccontare il resto fino alla raccomandazione della Fata:
— Badi, non si serva di questo privilegio per far male agli altri o per qualche scopo cattivo.
— Così non potrò conciare i ragazzi che mi hanno picchiato! — esclamò Radichetta piagnucolando.
— È meglio far bene per male, figliolo mio! —
Radichetta non la intendeva a questo modo, tanto che rispose:
— Allora non soffierò mai nel pollice.