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spuntasse, Radichetta era già tornato piccinino una spanna come prima.

Per un istante, ella credé che la Fata si fosse fatta beffe di lei.

Si era messa in bocca il pollice della mano destra del bambino e aveva tentato di rigonfiarlo, ma non era riuscita. Si riprese però sùbito, pensando che le Fate non sono cattive, e tornò a casa con la lieta speranza che Radichetta, a quindici anni, in momenti di gran bisogno, avrebbe potuto far crescere la sua statura fino a divenire un gigante,

Intanto tornò a filare, tenendo il figliolino nella tasca del grembiule.

Egli era così vispo, così allegro che formava lo spasso delle vicine e dei loro ragazzi.

— Radichetta, vuoi una chicca?

— Sì, una oggi, e l’altra domani.

Rispondeva con una vocina sottile sottile, che si sentiva appena.

— Allora sono due! Sei ghiotto, Radichetta!

— Dàmmene mezza, ma sùbito, via!

— Vieni a prendertela; salta fuori dalla tasca.