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— Ah, Principessa, Principessa, quanto vi costa una frittatina!
Giunsero alfine, stanchi morti.
La fata Cicogna stava sul tetto, ritta sopra un piede, col collo nascosto sotto un’ala; dormiva.
Attesero che si svegliasse. Abbassò l’altro piede, distese il collo, sbatté le ali e mandò fuori un rauco grido, che parve sbadiglio.
— Fata Cicogna, fata Cicogna, ci manda il mago Barbad’oro.
Nello sbalordimento, la Principessa aveva dimenticato di chiamarla fata Splendore.
— Ha fatto mala bisogna Chi cerca fata Cicogna:
Fra le piume nasce un giglio,
È figlio e non è figlio.
Padella preparata Frittata e non frittata.
Aperse le ali, tese i piedi e la fata Cicogna volò via.
— E ora come faremo? Bisognava dire fata Splendore! — Torniamo dal Mago; ci consiglierà.