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il principe pettirosso | 155 |
— Non sono il servitore di nessuno.
Sia signore, sia vassallo,
Nè in carrozza, nè a cavallo
Chi non viene coi suoi piedi,
Barba—d’oro non riceve.
Il messaggero tornò con questa risposta. Per arrivare alla abitazione del Mago bisognava camminare tre giorni e tre notti, attraverso luoghi incolti, infestati da bestie feroci, forteti, boscaglie, orridi sentieri. Il messaggero aveva temuto di non tornare vivo al castello.
— Mi sembra un bel modo di dirci: Non venite; è proprio inutile.
— No, Principe; a qualunque costo! —
Se la Principessa era testarda per cosine da nulla, figuriamoci ora che viveva sotto lo strano terrore del suo sogno! Invano il Principe si sforzava di convincerla che i sogni non hanno nè capo nè coda.
Le voleva bene, e vedendola ostinata a intraprendere il pericoloso viaggio, cominciò a sentirsi penetrare nell’animo lo stesso sgomento di sua moglie.