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154 | luigi capuana |
— Mettetevi d’accordo, signori miei!
Il Principe non poteva persuadersi che quelle piume fioccanti dal cielo e quella padellina di rame appesa al collo di sua moglie significassero tante opposte cose.
— Mettetevi d’accordo, cari miei! —
Invece di mettersi d’accordo, quei sapienti finivano col darsi vicendevolmente dell’asino, e con lo scaraventarsi addosso i loro grossi volumi.
La Principessa non si dava pace.
— Bisogna consultare un gran Mago! La cosa è troppo intrigata, se nessuno di questi sapienti è riuscito a spiegarla.
— Si sognano tante sciocchezze, Principessa!
— No, Principe! Questa volta ho un grande sgomento nel cuore.
— Consulteremo il mago Barba—d’oro. Lo manderò a chiamare al castello.
E spedì persona fidata con ricchissimi doni.
Il mago Barba—d’oro accettò i doni, ma quando sentì di che cosa si trattava, rispose sdegnato: