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il principe pettirosso 153


disgrazia; il gattino era la sua bestiolina prediletta.

E la notte dopo fece un brutto sogno. Si destò atterrita:

— Ah, Principe, se sapeste che cosa ho sognato!

— Che cosa, Principessa?

— Tante piume, tante piume fioccavano giù dal cielo come falde di neve, ed io mi trovavo appesa al collo una padellina di rame. Le piume mi toglievano il respiro: la padellina pesava, pesava... È un triste presagio, certamente.

— Si sognano tante sciocchezze, Principessa!

— No, Principe! Bisogna consultare coloro che spiegano i sogni.

— Li consulteremo,.. Intanto non vi affliggete per così poco! —

Furono chiamati parecchi sapienti. Stettero a sentire, seri, con le sopracciglia corrugate, sfogliarono a lungo i libroni che avevano portati con loro. Chi diceva una cosa, chi un’altra, e ognuno affermava che la sua spiegazione era la vera.