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comare formica | 145 |
Formica che soffiava: — Ahuiii! Ahuiii! — e non osava di avvicinarsi.
Nessuno capiva quell’: Ahuiii! Ahuiii! Soltanto comare Formica, invece di quel grido, sentiva:
— Rendimi almeno i bambini e le bambine! È un mese che non mangio carne cristiana, e non ne posso più! Rendimi almeno il giovane e la zittella, è un mese che non bevo sangue cristiano e non ne posso più. Ahuiii! Ahuiii! —
Erano passati un mese e un giorno: restava un’ora.
E appunto prima che finisse quell’ora le vicine videro compirsi un portento. Mentre parlava con loro e rideva e le faceva ridere col buon umore di una volta, tutt’a un tratto, comare Formica cominciò a raccorciarsi, a raccorciarsi, a coprirsi di grinze, quasi la pelle dovesse staccarsi dal corpo, e uscirne fuori qualche altra persona. Le stavano attorno atterrite, senza aver animo di soccorrerla, incapaci di gridare, quando, ecco, le vesti e la pelle di comare Formica si squarciarono e ne usciva