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comare formica 131

— Solo il mestolo sa i guai della pentola!

— Ah! povera comare Formica! —

Era stata sempre di buon umore, vivendo con un po’ di pane, un po’ di cacio o una cipolla per companatico, e una bella bevuta d’acqua, ed ora che aveva quel palazzone e attendeva il marito, ora piangeva? Era proprio vero che solo il mestolo sa i guai della pentola!

Il giorno dopo, comare Formica, dentro il portone, tesseva, quasi non fosse accaduto niente di nuovo.

— Vola, spolina mia, vola, spolina... —

— Siete ricca e vi spezzate le braccia tessendo?

— Questa è l’ultima tela, comari mie.

— Perchè mai, comare Formica?

— Perchè viene il fuoco e mi brucia rócca, fuso e pennecchio.

— E poi?

— Viene il fuoco e mi brucia lenzuola e guanciali da cucire.

— E poi?