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— Chi vi ha fabbricato questo palazzone, comare Formica? — Venne il vento e portò i sassi.
— E poi?
— Venne il vento e portò rena e calce.
— E poi?
— Venne il vento e portò l’acqua.
— E poi?
— Sassi, rena, calce ed acqua... e il palazzo si è rizzato. — Sempre allegra, comare Formicai Il giorno dopo, comare Formica cuciva, seduta davanti al portone, quasi non fosse accaduto niente di nuovo.
— Gugliata, gugliatina...
— Siete così ricca, e vi affannate a cucire?
— Chi non lavora non mangia. — Lasciatelo dire a noi, comare Formica! — L’apparenza inganna, comari mie. — E il marito?
— È in viaggio; arriverà una di queste mattine.
— Come? Ce lo dite piangendo?