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comare formica | 125 |
Verso mezzogiorno, la donna vide arrivare un omo vestito da contadino.
— Siete voi la Boccabella? Mi manda vostro marito. —
La furba capi, lo fece entrare in casa, e gli diè tutte le indicazioni opportune.
— Se m’ingannate, guai a voi! —
Quella mattina comare Formica, avendo fatto il ranno al filato, parte ne stendeva sul tetto ad asciugare, parte sul davanzale della finestrella e su gli scalini della porta.
Passata mezzanotte, ecco i ladri carichi di ogni ben di Dio, danari, argenterie, ori, gioielli, rubati nel palazzo del riccone.
Chi dalla finestra, chi dal tetto, chi dalla porta fanno per entrare nella casa di comare Formica. E a un tratto sentono che qualcosa si avvolge attorno alle loro gambe e alle loro braccia, e glieli lega così stretti che una fune non avrebbe potuto far meglio. Più tentano e ritentano di distrigarsi e più il filato si attorce attorno ad essi, quasi fosse cosa viva.
La Boccabella, che stava alle vedette, e pel buio non poteva capire perchè i ladri stessero inerti, si era accostata zitta zitta.