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94 | luigi capuana |
verava, o faceva bollire il bucato, o sciorinava i panni, o preparava il desinare e la cena; e il pettirosso che dalla sua bella gabbia l’accompagnava con tali acuti trilli e gorgheggi da sembrare che facessero a gara a chi cantasse più forte. La gente si fermava ad ascoltarli dalla via.
— Brava, la Cingallegra del ramaio! Brava! Brava! —
Reginotta masticava bile; e se qualcuno tornava a domandare, scherzando:
— Ramaio, quando mariterete le figliole? — ella rispondeva, prima di suo padre:
— Badate ai fatti vostri, e non vi curate di quelli degli altri! —
Il ramaio però, cocciuto, soggiungeva subito:
— Presto. La maggiore la darò a un reuccio, l’altra a chi vuol pigliarsela.
— Me la piglio io! —
Il ramaio si voltava di qua, e di là, per scoprire se qualcuno nascosto in fondo alla bottega avesse risposto in quel modo.
— Chi sei tu, che vuoi pigliartela?
— Io! Io! Io! Io! Io! Io! —