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Spesso piangeva, pensando al babbo e alla mamma; ed una volta si mise a chiamarli ad alta voce, tra i singhiozzi:
— Babbo mio! Mamma mia! Con che cuore mi lasciate qui, mammina mia! -
Ma una vociona le gridò:
— Sta’ zitta! Sta’ zitta! -
Ranicchiossi in un canto, e non ebbe animo di più fiatare.
Passato un anno, un bel giorno si sentì domandare:
— Vuoi vedermi? -
E non era quella vociona. Rispose:
— Volentieri. -
Ed ecco gli usci si spalancano da loro stessi, e di fondo alla fila delle stanze viene avanti un cosino alto un cubito, vestito d’una stoffa a trama d’oro, con un berrettino rosso e una bella piuma più alta di lui.
— Buon giorno.
— Buon giorno. Oh, bimbo mio, come sei bello! -
E lo prese in braccio e cominciò a baciarlo, a carezzarlo, a farlo saltare in aria come una bambola.
— Mi vuoi per marito? Mi vuoi? -