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Il Re, indignato, la condannava a rigovernare i piatti e le stoviglie della cucina reale. Il principe Pesciolino (lo chiamarono subito così) fu dannato a spazzar le stalle:

— Imparassero in tal modo a farsi beffa del Re! -

Un giorno Sua Maestà volea mangiare del pesce. Ma in tutto il mercato c’era due pesci soltanto, e nessuno sapeva che razza di pesci si fossero, neppure i pesciaioli. Ed erano lì dal giorno avanti, e cominciavano a passare. Ma il Re volea del pesce ad ogni costo, e il cuoco li comprò:

— Maestà, non c’è che questi; nessuno sa che pesci siano, neppure i pesciaioli. Trovansi in mercato da due giorni e cominciano a passare.

— Sta bene, — disse il Re — portali in cucina. -

In cucina il cuoco fa per sventrarli, e che gli trova nelle budella? Due orecchie di creatura umana, ancor stillanti sangue!

Chiamarono subito Senza-orecchie, come le avean messo il nomignolo:

— Senza-orecchie, Senza-orecchie, ecco roba per te! -

La Reginotta accorse: eran davvero le sue orecchie. Tremante dalla contentezza se le adattò al