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RANOCCHINO. 59

Come rimediare? Il Re si morse una vena del braccio e ne fece schizzar il sangue. Intanto scivolava giù.

Ma poco dopo la corda da capo:

— Ahi, ahi! Mi spezzo! Dammi da bere! —

Il Re si morse la vena dell’altro braccio e ne fece schizzar il sangue. Intanto scivolava giù:

Ma la corda da capo:

— Ahi, ahi! Mi spezzo! Dammi da bere! —

Il Re, visto che ci voleva pochino a toccar terra:

— E spezzati! — rispose.

Infatti si spezzò; ma lui, per sua fortuna, se la cavò con qualche ammaccatura. Per le vene ferite delle braccia la vecchia cercò un’erba, e gliele medicò con essa, e gli sanarono a un tratto.

Appena visto Ranocchino, la Reginotta cominciò a riaversi.

— Ranocchino, porgi il ditino! —

E Ranocchino porgeva il ditino, e a lei soltanto.

Il Re, per finirla, voleva far subito le nozze. Ma la vecchia gli disse:

— Bisogna aspettare ancora un mese. Intanto fate preparare una caldaia d’olio bollente.