Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
RANOCCHINO. | 51 |
Ranocchino spiccò un salto, le fece una bella riverenza e le porse il ditino.
Allora bisognò comprarlo: se no, la Reginotta non si chetava.
Posero Ranocchino in un piatto della bilancia e un pezzettino d’oro nell’altro, ma la bilancia non lo levava. Possibile che quel Ranocchino pesasse tanto? Colmarono d’oro il piatto ma la bilancia non lo levava. La Reginotta e la Regina si tolsero gli orecchini, gli anelli, i braccialetti e li buttarono lì. Nulla! Il Re si tolse la cintura, ch’era d’oro massiccio, e la buttò lì. Nulla!
— Anche la corona! Vorrei ora vedere!... —
Allora la bilancia levò esatta; non mancava un pelo.
La vecchia si rovesciò quel mucchio d’oro nel grembiule e andò via.
Quel povero diavolo l’attendeva all’uscita.
— Tieni! —
E gli riempì le tasche.
— Però bada! Spendi tutto a tuo piacere; ma la corona reale, se tu la vendi o la perdi, guai a te! —
La Reginotta si spassava, tutto il giorno, con Ranocchino.
— Ranocchino, porgi il ditino! —