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— Fiabe, bambini, fiabe! Chi vuol sentire le fiabe? —

I bambini accórsero da tutte le parti e gli fecero ressa attorno. Ma non cominciava una fiaba, che quelli non urlassero tosto:

— La sappiamo! la sappiamo! —

E visto che era buono a raccontare soltanto fiabe vecchie, gli voltarono le spalle e lo piantarono come un grullo.

Quando ebbe provato più volte e sempre con lo stesso cattivo successo, quel povero diavolo si perdette d’animo, e non sapeva più dove dare di capo.

Angustiato, si mise a camminare senza sapere dove lo portassero i piedi, e si trovò in mezzo a un bosco.

Sopravvenuta la notte, si stese sull’erba, sotto un albero, per dormire; ma non potè chiuder occhio: aveva una gran paura. Gli pareva che le piante, collo stormire delle fronde, parlassero sotto voce fra loro; gli pareva che le bestie e gli uccelli notturni, con quei loro strani gridi e canti, tramassero qualche cosa contro di lui.

Il cuore gli batteva forte nel petto, e non vedeva l’ora che fosse giorno.

Alla mezzanotte in punto, che vede? Vede una