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Gli aveva posto nome Beppe, e così lo chiamavano tutti; ma quando non c’era nessuno, ella, per tenerezza, lo chiamava Topolino.
— Topolino, fa’ questo; Topolino, fa’ quest’altro! —
E Topolino non le dava mai il menomo dispiacere, e faceva questo e faceva quello.
— Dio t’aiuterà, Topolino! —
E un giorno Topolino disse:
— Mamma, voglio fare il soldato. —
La poveretta che gli voleva bene, piangendo rispose:
— Ed io, come rimango sola sola? Ora sono vecchia, e non posso più lavorare.
— Vi lascerò la mia coda. Quando avrete bisogno di qualcosa, direte:
Codina, codina Servi la tua mammina! |
Ed essa vi servirà, come se fossi io stesso in persona. Se non v’ubbidirà, vorrà dire che in quel momento io corro un gran pericolo. Allora, lasciatevi guidare da essa e venite a trovarmi. —
Così fece, e partì. Quella coda era fatata.
Al Re era stata mossa guerra da un altro Re, offeso dal rifiuto della Reginotta. Uscito, con tutto