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— Mamma cagna, dategli aiuto! —

Mamma cagna, Bau, bau! No, no! Non ne vuol sapere.

— Figliuola mia, dàcci aiuto! —

Che aiuto poteva dargli? Mamma cagna rispondeva sempre:

— Bau, bau! No, no! —

Intanto tornava il Reuccio per sposare Testa-di-rospo.

Ma, con quel malanno delle zecche addosso, chi poteva aver capo a feste di nozze?

Tutti erano occupati a tagliar le zecche, colle forbici, perchè strappare non si potevano; facevano più male. E più ne tagliavano e più ne rimaneva da tagliare:

— Accidempoli alla Regina, che volle dormire nel canile! —

Allora il Re montò in furore. Afferrò la Regina pel collo, e disse:

— Trista femmina, che cosa hai tu fatto, da attirarci addosso tanti guai? —

La Regina non ne poteva più, e confessò ogni cosa: che avea detto come le fate non potrebbero farne una pari; che avea comprato quella bambina a peso di oro; che avea fatto fare il vestito incantato per bruciare viva Testa-di-rospo.