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Il Reuccio entrò, e Testa-di-rospo chiuse lo sportello.
Mamma cagna si accovacciò lì dietro, ringhiando.
Aspetta un’ora, aspetta due, il Reuccio non compariva. La Regina, sopra tutti, era impaziente pel ritardo:
— Chi sa che brutto scherzo Testa-di-rospo stava per farle! —
Il brutto scherzo fu che il Reuccio, uscito dal canile, disse al Re:
— Maestà, vi chieggo la mano di Testa-di-rospo. —
La Regina non rinveniva dallo sbalordimento:
— Ma che cosa avete fatto tante ore lì dentro?
— Ho visitato tutto il palazzo. Di fronte al palazzo di Testa-di-rospo, il palazzo reale sembrerebbe una stalla. —
Il Re e la Regina si guardarono, meravigliati.
— Reuccio, dite davvero?
— Dico davvero. —
La Regina dovette inghiottire quest’altra pillola amara, e che pensò? Pensò di accertarsi coi suoi occhi di quello che il Reuccio aveva detto:
— Testa-di-rospo, vorrei vedere il tuo palazzo.