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24 | SPERA DI SOLE. |
La Regina provò, riprovò; ma il suo pane riusciva sempre o troppo o poco cotto; e intanto il povero Reuccio restava schiavo del mago.
Il Re adunò Consiglio di Ministri.
— Sacra Maestà, — disse uno dei Ministri — proviamo se il mago è indovino. La Regina staccerà la farina, la impasterà, farà la pagnotta e la stiacciata; per scaldare il forno ed infornare chiameremo Tizzoncino!
— Bene! Benissimo! —
E così fecero. Ma il Mago arricciò il naso:
— Pagnottaccia, stiacciataccia Via, lavatevi la faccia! — |
E le buttò al cane. Avea subito capito che ci avea messo le mani Tizzoncino.
— Allora, — disse il ministro, non c’è che un rimedio.
— Quale? — domandò il Re.
— Sposare il Reuccio con Tizzoncino. Così il mago avrà il pane stacciato, impastato, infornato dalle mani della Regina, e il Reuccio sarà liberato.
— È proprio la volontà di Dio! — disse il Re.
— Spera di sole, spera di sole, sarai regina se Dio vuole. —
E fece il decreto reale, che dichiarava il Reuc-