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cosa. Vendi a me quei quattro sassi. La gente, quando saprà che sono miei, li guarderà da lontano.
— Maestà, non è vero nulla. Il mio seminato è più bello di prima. —
Il Re si morse il labbro:
— Dunque i suoi ordini non erano stati eseguiti! —
E se la prese coi ministri. Ma quando questi gli riferirono che tutto l’armento, dal gran mangime di quella nottata, avean le pance che gli scoppiavano e che metà eran già morti di ripienezza, il Re rimase!
— Qui c’è un mistero! Bisogna scoprirlo. Vi do tempo tre giorni. —
Col Re non si scherzava. I ministri cominciarono dal grattarsi il capo, e, pensa e ripensa, uno di essi propose di andare, la notte, ad appostarsi dietro il pagliaio di quel maledetto contadino e star lì fino all’alba. Chi sa?
Qualcosa avrebbero visto.
— Benone! —
Andarono; e siccome nel pagliaio c’erano parecchie fessure, si misero a spiare attraverso a queste.
Il Re non avea potuto chiuder occhio pensando